mio articolo da RIVERPLATE.COM del 13 aprile 2010
Astrada è stato allontanato solo ventiquattro ore fa o poco più e già si conosce, benché ufficiosamente, il nome del prossimo DT.
Si tratta di Angel Cappa, l’uomo che nel Clausura 2008 portò un redivivo Huracan a sfiorare il titolo, non fosse stato per una colossale svista arbitrale nell’incontro decisivo in cui il calendario lo mise proprio contro il Velez, che di quell’errore beneficiò laureandosi campione.
Mentre a due responsabili delle giovanili, Juan José Lopez e Fillol, sarà affidata la squadra in questo ultimo segmento di campionato, Cappa siederà in panchina per l’Apertura 2010. Per ufficializzare l’incarico raggiungerà presto Buenos Aires e apporrà la firma sul contratto che Passarella ha voluto offrire a lui e non al beniamino dei più, Ramon Diaz. Posizione, quella del nuovo Presidente, di grande carattere, che implica l’assunzione di un’enorme e individuale responsabilità. Come il Kaiser ha sempre fatto, del resto.
Uomo di grande spessore intellettuale, è importante ricordare che il suo gioco è caratterizzato dalla ricerca della qualità che tanto è cara al River Plate. Ovunque sia andato, in Sud America, Africa o Europa, Cappa non ha mai rinunciato al bel gioco, facendo da assistente a Valdano (anche al Real Madrid) e Menotti (al Peñarol), lavorando per la Nazionale e arrivando a introdurlo in squadre insospettabili come il Racing di fine anni Novanta e proprio l’Huracan, con i biancorossi che in Pastore e Defederico avevano trovato vere guide e gli interpreti ideali di quel calcio.
Quel che gli manca sono i titoli, avendone ottenuti soltanto due nella sua carriera da allenatore, ma c’è da considerare che le sue panchine sono spesso state vere e proprie sfide. Se la Dirigenza millonaria si dimostrerà solida e determinata come Passarella sembra aver fatto intendere, allora Cappa avrà davvero modo di fare della propria impostazione un prezioso elemento in più e non solo un modo di intendere il calcio slegato dai risultati.
Speriamo.