mio articolo da MAGIC FOOTBALL del 31 luglio 2010
Domenica 8 agosto Chelsea e Manchester United si affronteranno nell’88° edizione del Community Shield. Sfida, questa, che a differenza delle Supercoppe della maggior parte degli altri Paesi non ha carattere ufficiale e rappresenta l’ultima versione di un trofeo istituito ancora nel XIX secolo. Inizialmente fu chiamato Sheriff of London Community Shield e prevedeva che a confrontarsi fossero la miglior squadra professionistica e la migliore fra i dilettanti. Dopo che nel 1908 si passò alla denominazione di Charity Shield, a sottolineare come lo scopo dell’evento fosse la devoluzione dell’incasso in beneficienza, col trascorrere degli anni l’evidente divario fra le contendenti fece sì che a sfidarsi finissero per essere deputati solo professionisti. In linea di massima il vincitore del campionato avrebbe affrontato quello della Coppa d’Inghilterra, ma non sono mancate edizioni in cui a scendere in campo furono diverse selezioni oppure i vincitori del campionato invitarono una squadra di loro gradimento. In linea di massima, poi, se una squadra aveva realizzato il cosiddetto Double, cioè aveva vinto sia campionato che Coppa, allora la sfida sarebbe stata con la seconda classificata in campionato.
E questo è anche il caso dell’edizione 2010, coi Red Devils che proveranno a strappare il trofeo ai Blues di Carlo Ancelotti, che un paio di mesi fa hanno conquistato il loro quarto campionato di sempre con un solo punto di vantaggio sugli uomini di Ferguson. Sede della sfida Wembley, tornato a essere il palcoscenico di riferimento del calcio inglese dopo i diversi e mutevoli scenari degli albori e gli anni in cui le sfide decisive vennero forzatamente spostate a Cardiff mentre il nuovo impianto londinese venive costruito. Con quella di domenica, Manchester United e Chelsea arriveranno oltretutto a disputare la terza delle ultime quattro edizioni, essendosi aggiudicate una a testa delle due precedenti, sempre ai rigori.
Guardando alla storia, la squadra dei record è proprio il Manchester United, che ha vinto la prima edizione dell’era moderna (1908), detiene anche il primato di partecipazioni (27), di affermazioni (17) e di sconfitte (10), quattro delle quali consecutive, a cavallo del Millennio. In altre 4 occasioni, poi, i Red Devils hanno dovuto dividere il trofeo con l’avversario, potendolo esporre in bacheca per soli sei mesi della stagione seguente alla partita, questo perché per quasi cinquant’anni e in linea con lo spirito amichevole che anima il confronto non sono stati previsti ripetizione né calci di rigore per assegnarlo.
In quanto al Chelsea, che nei suoi 105 anni di storia ha vinto appena 4 campionati ma 6 Coppe d’Inghilterra (palmarès di tutto rispetto in considerazione del fatto che il record, che spetta ancora una volta al Manchester United, è di 11, cioè solo 5 in più), è tutto sommato buona la sua percentuale di successo nel Charity Shield. In attesa di quello che proverà ad alzare domenica, ne ha infatti vinti 4 su 9, e mai dovendoli condividere. Stando all’attualità, Ancelotti terrà sicuramente a conquistarlo per la seconda volta su due, dopo che lo scorso agosto si presentò ai nuovi tifosi battendo la squadra di Sir Alex proprio in questo stesso frangente. E dopo che al suo primo a Stamford Bridge ha fatto meglio di quanto fece Mourinho, che da quelle parti è venerato, portare nella bacheca dei Blues il secondo Charity Shield gli farebbe superare il portoghese anche in quanto a successi in questa classica d’agosto, che da mezzo secolo apre la stagione. Resta lontano il record di Ferguson, che in quest’occasione guiderà i Red Devils addirittura per la quindicesima volta e in cerca dell’ottavo successo, ma diamo tempo al tempo.