mio articolo da RIVERPLATE.COM del 23 agosto 2010
E tre! La Banda non perde un colpo, finora ha vinto tutte le partite giocate e si gode l’Apertura dall’alto della vetta della classifica. A pari punti solo il Velez, un’altra volta serio candidato al titolo, che però è atteso da una trasferta alla Bombonera che si preannuncia più insidiosa che mai dato che gli Xeneizes, sconfitti anche ieri, hanno fin qui raccolto appena un punto. Contemporneamente il River farà visita all’Argentinos.
Ma veniamo al clasico vinto ieri pomeriggio. Assente Ortega per squalifica, Cappa aveva intuito che le giocate decisive le avrebbe potute fare Lanzini, diciassette anni diciassette… Come effettivamente è stato. Col solo Almeyda a mettere esperienza in mezzo al campo, poi, il DT si è visto costretto a rinunciare al 4-2-3-1 che gli è tanto caro e per proteggersi maggiormente ha invertito la consistenza delle due linee centrali: tre a coprire (Affranchino, appunto Almeyda e Pereyra) e soltanto due sulla trequarti (Buonanotte e Lanzini).
A parte questo accorgimento contingente, comunque, ancora una volta è il progetto che colpisce. Con una difesa ben piantata, comandata oltretutto da Carrizo, un centrocampo che gira intorno niente meno che al Pelado, la cui fama è vieppiù accresciuta dalla sua forma attuale, e quando possibile Ortega a dettare l’ultimo passaggio, la vera magia del nuovo allenatore sta proprio nel credere in un gruppo di giovani che più giovani non si può. Funes Mori, Lanzini, Pereyra e Affranchino stanno giusto a cavallo della maggiore età e quando la palla passa per i piedi di Mauro Diaz e Buonanotte sembra che in campo ci siano dei veterani.
A dire il vero, ieri Buonanotte non ha brillato, ma con l’inizio 2010 che gli è toccato in sorte può prendersi tutto il tempo del mondo per ritrovare forma e contiunuità. A sistemare le cose, allora, ci hanno pensato innanzitutto Lanzini e Funes Mori. L’attaccante ha realizzato le prime due reti e il rifinitore è entrato in due delle tre azioni che hanno portato ai gol millonarios. Con un filtro di centrocampo praticamente perfetto per tutto il primo tempo, la difesa ha avuto pochissimi sussulti e non fosse stato per qualche indecisione di Ferrero gli ospiti non avrebbero praticamente avuto occasioni. Al gol in apertura di Funes Mori ha replicato Silvera, ma nemmeno il tempo di gioire o disperarsi a seconda del tifo, ancora Funes Mori, su suggerimento di Lanzini, ha riportato avanti il River. Ferrari, poi, ha coronato con una rete l’ennesima discesa sulla fascia.
Il secondo tempo è stato invece più molle, con poche occasioni da entrambe le parti e un’interpretazione generale in tono minore rispetto alla prima frazione. Non fosse stato per il gol nato da un’improbabile carambola palo-viso di Carrizo allo scadere e una parata decisiva dello stesso Carrizo al terzo minuto di recupero, questo derby non verrebbe ricordato come particolarmente emozionante. Indicativo, però, sì. Indicativo della strada che si è intrapresa a Núñez, quella della linea verde caratteristica del Club. Quella nemmeno troppo timidamente proposta nel corso delle precedenti conduzioni tecniche, ma che con Cappa a gestire il fiorire contemporaneo di tanti campioncini sta rendendo meraviglioso questo inizio di stagione. Per i 60.000 che riempiono regolarmente il Monumental e tutti i tifosi attaccati a radio, televisioni e internet in giro per il mondo.