mio articolo da RIVERPLATE.COM del 13 settembre 2010
Di nuovo primi. E fuori dalla zona retrocessione. Si sa, questa stagione andrà avanti così. Ma se la precaria situzione inerente il Promedio è stata ereditata da un gruppo che solo in parte continua a vestire la Banda è vero però che la vetta della classifica è un prodotto originale del nuovo organico assemblato, plasmato e diretto da Cappa.
Se dalla partita di ieri doveva uscire il capoclassifica, per com’è andata è giusto che il nome sia quello del River. Questo a dispetto di una manovra spesso macchinosa perché se è vero che non si è ancora trovato il faro di centrocampo è altrettanto innegabile che la quantità non è mancata. Non c’era Lanzini per infortunio, ed è indicativo che nonostante i sui diciassette anni si stia trovando in lui e lui solo la possibile soluzione a una crisi di manovra a cui Cappa, da quel cultore del bel gioco che è, non vorrà certamente arrendersi. Fatto sta che i ragazzi delle prime linee, affiancati a Ortega e supportati da Almeyda, hanno fatto quel che han potuto.
Detto che l’emblema della partita è stato ancora una volta Almeyda, capace di sventare con un deciso contrasto a centrocampo l’ultimo possibile arrembaggio degli ospiti, proprio allo scadere, Funes Mori ha giocato meglio di tutti e Ortega, incisivo solo a sprazzi, si è rivelato comunque indispensabile.
Ma andiamo con ordine. Netto il possesso palla del River per tutto il primo tempo. Le occasioni, poi, sono venute già al 5’ con un incrocio dei pali colto da Funes Mori su conclusione angolata, poi intorno al 20’ con Almeyda (botta da fuori), ancora Funes Mori in veste di suggeritore per Affranchino che però ha ciccato il tiro, e infine Ortega che su punizione ha sfiorato il gol bissando l’occasione del 2-1 fallita di un soffio domenica scorsa in casa del Velez in occasione di un altro incontro che valeva il primato. Non poche le conclusioni, quindi, ma nessuna frutto di una giocata corale: gli inserimenti di Arano sulla trequarti e le incursioni di Ferrari e dello stesso Affranchino sulla destra (lato debole dell’Arsenal presidiato dall’ex Boca Krupoviesa), non si sono infatti mai risolti in spunti interessanti. Piuttosto sterili anche Pereyra e Rojas.
La ripresa invece è iniziata coi botti. Decisa quanto sorprendente spinta dell’Arsenal e un rigore negato al River che ha pareggiato il fuorigioco inesistente fischiato nella prima frazione a Leguizamon involato verso la porta millonaria. I ragazzi di Cappa, che nel frattempo aveva sostituito Rojas con Caruso, hanno improvvisamente tirato il fiato e allora è toccato a Carrizo, ancora una volta lui, di togliere le castagne dal fuoco con due interventi decisivi sui tiri di Leguizamon e Krupoviesa. In quanto al gioco, però, poco quello espresso dagli ospiti fatta eccezione per qualche discesa (dato rilevato anche da Cappa, che nel dopo partita ha evidenziato il loro atteggiamneto sostanzialmente rinunciatario) e confuso quello dei padroni di casa anche dopo l’ingresso in campo di un altro giovanissimo centrocampista offensivo, Lamela, al posto di Affranchino, con Pereyra spostatosi conseguentemente sulla destra. Come sbloccare il risultato, allora? Risposta scontata, come tutte le volte in cui le cose vanno bene… Pennellata di Ortega su calcio d’angolo e incornata vincente di Funes Mori sotto porta.
Da quel momento in poi, era il 75’, poco altro. Meno di prima. Ballon è subentrato a Ortega, l’unico in grado di inventare qualcosa nel caso in cui si fosse subito il pareggio, forse quando mancavano ancora un po’ troppi minuti al termine. Per fortuna della Banda però al di là di un principio di rissa per frustrazione scatenata dall’Arsenal, con Pereyra che si è preso un rosso piuttosto casuale, nulla è successo. C’è da annotare solo che il River è tornato primo. Perché non molla.