mio articolo da CALCIOSTRUZZO del 23 settembre 2010
I casi della vita… Nella stessa giornata in cui si diffondeva la notizia dell’arresto di Byron Moreno, fermato all’aeroporto JFK di New York con addosso sei chili di droga, la direzione di gara di Russo, coadiuvato da Ayroldi, scatenava comprensibilmente le ire della Roma, lasciava tutta noi a bocca aperta e adesso rischia di rappresentare un punto di non ritorno in ambito arbitrale. Almeno in Italia, ammesso e non concesso che qualcosa si faccia. Sì, perché da un lato c’è l’evidente e annosa incapacità delle parti in causa, Club e AIA, di trovare una linea soddisfacente per tutti (tifosi inclusi); dall’altro, contemporaneamente, resta la spada di Damocle dei regolamenti internazionali, a cui quelli nazionali devono attenersi, e con Blatter a capo della baracca c’è poco da star tranquilli. Il numero uno del calcio mondiale notoriamente non ha mai preso né prenderà mai una decisione amica del calcio ma che possa magari mettergli contro un elettore (vale a dire una Federazione) o non garbare a uno sponsor.
E allora mettiamo a confronto l’operato del demoniaco Moreno e quello dei vari Russo, Ayroldi e anche Rosetti, già che ci siamo. Per fare alcuni esempi. Perché quel che a me non piace è quando si ragiona e conseguentemente giudica a spanne, quando si dà pure del maniaco a un ladro perché tanto, già che è un fuorilegge, un’accusa in più non cambia niente…
Pare che ai Mondiali del 2002 Byron Moreno dovesse far passare la Corea del Sud, che incidentalmente arbitrò in occasione della sfida con l’Italia. Moreno è antipatico nei modi, sì, lo è anche a me, ma cos’avrebbe fatto di così terribile? Forse ha fatto peggio dell’arbitro Al-Ghandour, quello di Corea del Sud-Spagna che, lui sì, fece capire che l’ordine di far andare avanti i sudcoreani doveva essere stato impartito? Ripensiamo allora alla partita dell’Italia. Il rigore assegnato in apertura ai nostri avversari c’era, tanto che il fallo commesso dal difensore azzurro è stato definito come uno dei tantissimi che si fanno: quindi anche punibile, dico io. Totti può anche aver subito fallo, ma non è poi così chiaro che non si sia buttato (solo lui potrebbe dircelo…) e se anche Moreno ha estratto il cartellino rosso con aria da capetto mi sembra che la sostanza non cambi. A tale proposito mi piace ricordare come in Italia, di arbitri protagonisti, ne abbiamo oltretutto avuti parecchi e pure apprezzati. Il gol annullato a Tommasi per suo presunto fuorigioco, è vero, sarebbe stato da convalidare, ma si parla di centimetri. Sempre in ambito internazionale, cioè quando gli italiani si compattano un po’, non ho invece sentito nessuno lamentarsi quando l’anno scorso le posizioni irregolari ben più evidenti di Gilardino e Milito non hanno comportato l’annullamento dei gol a Bayern (di Jovetic) e Barcellona rispettivamente. Ah già, ma a Firenze bisognava fare pari con la rete irregolare di Klose convalidata da Ovrebo… Stessa cosa quest’anno con Pazzini contro il Werder Brema: fuorigioco non rilevato, rete doriana e a momenti tedeschi eliminati per colpa anche di quell’episodio. Non lo dico da anti-italiano, ma se un arbitraggio discutibile ci va bene quando favorisce noi, dovremmo accettare anche i fischi contro. Altrimenti andiamo tutti in curva e buonanotte suonatori, non stiamo a filosofeggiare troppo. Oppure raduniamoci sotto casa di Blatter, se invece vogliamo fare la rivoluzione… L’altro giorno, poi, Panucci ha svelato di aver pesantemente insultato Moreno per tutta la durata dell’incontro senza essere stato nemmeno ammonito per questo, perché lui (l’arbitro) se ne fregava, ha spiegato l’ex nazionale, a lui interessava far passare la Corea e nient’altro. Ma allora, dico io, non avrebbe potuto espellerlo e lasciare l’Italia in dieci? Tutte queste sono evidenti incongruenze a cui nessuno dà peso. Come non si è dato peso alla scialba prova degli Azzurri di quel giorno, eccezion fatta per parte dei supplementari, un po’ come contro la Germania quattro anni più tardi. La verità è che Moreno è il capro espiatorio e un po’ di autocritica… nemmeno a pensarci. Se non si è d’accordo coi fischi di quella partita, non sarebbe più onesto dire, piuttosto, che l’operato di quell’arbitro acido e dei suoi assistenti è stato opinabile e basta?
Non so se basterà nemmeno il confronto con la conduzione di gara atroce di ieri sera a Brescia per ridimensionare il giudizio sulla prestazione della terna arbitrale di Corea del Sud-Italia. I fischi e non fischi di Brescia-Roma (compresi comunque i due rossi risparmiati a Rosi e Julio Sergio) vanno al di là del bene e del male e a me preme portarli a esempio non solo per sottolinearne l’orrore bensì più in generale per evidenziare come di Moreno, anche da noi, ce ne siano parecchi. Ma tutti regolarmente giustificati, almeno fino a quando danneggiano gli altri. Ayroldi, poi, è reduce da un Mondiale del Sud Africa raccapricciante. E’ superfluo ricordare cosa fece in Argentina-Messico, quando non segnalò e Rosetti il fuorigioco di un metro e mezzo di Tevez, con cui era in linea, sul gol che sbloccò il risultato in una partita fino a quel momento tiratissima. In quell’occasione si volle tutelare Rosetti, sottolineando come l’arbitro spesso debba affidarsi ai propri collaboratori. Ma allora, mi chiedo, Moreno e il fuorigioco che gli segnalò il guardalinee sulla corsa di Tommasi? Perché Moreno resta un criminale, visto che i toni sono questi, e Rosetti invece è stato vittima delle circostanze? E Ayroldi resta meglio del guardalinee di Corea-Italia oppure si merita anche lui la gogna mediatica che patì Moreno, anche se a quello non penso che gliene freghi niente di ciò che dicono di lui? A questo punto, già che ci siamo, ricordiamo anche l’assurda espulsione che Rosetti inflisse a Fletcher nella semifinale di Champions League di due anni fa: allora, esattamente come Russo ieri non ha visto (?) che Mexes ha colpito la palla e non Eder, il fischietto torinese non capì che lo scozzese, benché ultimo uomo, non aveva commesso fallo da rigore. Sono in tanti a credere che se il Manchester United non riuscì ad arginare il Barcellona a centrocampo nella Finale di Roma fu perché non poté schierare il suo polmone, il suo Cambiasso, il suo Gattuso dei tempi d’oro, insomma Fletcher. Una Champions andata in fumo per una squadra straniera? Cosa sarà mai rispetto all’eliminazione dell’Italia?… Ci sta, ma allora, ripeto, andiamo tutti in curva a fare tifo contro, magari dando le spalle al campo di gioco.
Mi auguro che sia chiaro che non sono un sostenitore di Moreno. Ma se non mi vanno a genio né Ayroldi, né Russo, né Rosetti, né il Mazzoleni dell’ultimo Juve-Samp o, che so, il De Marco di Siena-Inter di due anni fa e il Guida di Torino-Varese, e con loro certi guardalinee, insomma, chiunque fischi così male e a volte ripetutamente oppure sbagli di metri e non di centimetri la valutazione di un fuorigioco, ecco, allora non posso individuare in Moreno un delinquente, uno che quel giorno la droga l’aveva assunta e non trasportata. Soprattutto perché per quanto ho visto io durante Corea-Italia il buon Byron ha fatto molto meno peggio di quanti ho citato e di molti di cui non ho detto ma di cui ricordiamo gli scempi, compiuti anche solo per essere fuori forma, come ha detto Montali, e non in cattiva fede come imputato a Moreno. Ognuno si scelga quello che preferisce in base ai danni che ha procurato alla squadra tifata. Tanto, suvvia, non è forse così che si giudicano le cose?