Godoy Cruz 2 River Plate 2

mio articolo da RIVERPLATE.COM del 18 ottobre 2010

La stagione del River si sta compromettendo ogni giorno di più. L’obiettivo di questo Apertura era e continua a essere la ricerca del maggior numero possibile di punti, da conquistare e sommare a quelli futuri del Clausura per evitare una clamorosa retrocessione. E i ragazzi di Cappa ce la stanno mettendo tutta, sopperendo con classe ed entusiasmo alle naturali mancanze di chi ha meno di vent’anni e dev’essere gettato nella mischia della Primera Division, uno dei tornei più duri al mondo. Contemporaneamente, però, sfavorevoli decisioni arbitrali errate e soprattutto avventate, quindi sospette, continuano a vanificare gli encomiabili sforzi di questo gruppo eterogeneo che si danna l’anima in cerca di un equilibrio vitale.

Partiamo da un dato di fatto: ieri sera a Mendoza sono innanzitutto mancate l’esperienza di Almeyda, ancora infortunato benché presente, e in parte quella di Ortega, che il tecnico non ha schierato da titolare. A Carrizo a un’estremità dal campo e Pavone dall’altra era quindi richiesta una presenza che andasse oltre le loro qualità tecniche. Ebbene, mentre il portiere ha fatto così così, l’attaccante ha invece dato tutto se stesso risultando ancora una volta decisivo in entrambe le marcature, come più o meno era già successo contro il Banfield: suo il merito di aver scaraventato sul legno la palla poi rimbalzata sulle gambe di Sigali, incapace di evitare l’autogol, e poi tutta sua la rete del nuovo, temporaneo vantaggio sul Godoy Cruz che all’ultima in casa ne aveva fatti quattro all’Independiente. Accanto a lui, questa volta, dall’inizio non c’era Funes Mori bensì Caruso e bisogna dire che tanto evanescente è apparso quest’ultimo quanto decisiva avrebbe potuto risultare la giovane punta, entrata nel finale, se non fosse che l’arbitro Beligoy c’ha messo lo zampino sostenendo che Rogelio a sua volta avesse messo il braccio nella giocata che è poi finita in rete al minuto 92 solo per essere annullata, negando alla Banda una vittoria da infarto.

Sì, il direttore di gara si trovava a decine di metri di distanza dall’azione e nonostante avesse giocatori ad impallargli la visuale e l’assistente non avesse segnalato alcuna infrazione ha fischiato fallo e conseguentemente annullato il gol di Funes Mori. Per una volta che la giovane punta, recentemente appannata e sfortunata, aveva fatto centro… Cappa, fuori di sé, è rientrato immediatamente negli spogliatoi e come hanno già sottolineato alcuni commentatori se lui s’impone il silenzio (pubblico) è il caso che a farsi sentire adesso siano i dirigenti.

Lungi dal voler cavalcare il sempre ridicolo vittimismo, sappiamo bene cosa sta facendo il River: innanzitutto non vince in trasferta dall’esordio dell’ormai dimenticato Fabbiani, capace di conquistare un emozionante successo sul campo del Rosario Central niente meno che nel febbraio 2009… E dopo aver raccimolato la miseria di 101 punti negli ultimi due anni e mezzo è anche reduce da quattro pareggi consecutivi e cinque partite senza il botto, con l’ultima vittoria nell’attuale torneo locale datata 12 settembre e utile solo a interrompere una serie di altrimenti otto partite senza trionfi. Di fronte a questi numeri, largamente frutto della gestione sciagurata dell’ex presidente Aguilar, ci sarebbe poco da lamentartsi degli arbitraggi, se non fosse che i punti persi, fossero anche pochi, restano un patrimonio a cui è difficile e soprattutto non è giusto rinunciare. Venendo alla prestazione di ieri sera, il gioco è stato un’altra volta deludente, con grossi rischi di perdere prima di avere rischiato di vincere non fosse stato per il fischio sciagurato dell’arbitro di fronte al quale anche la stampa normalmente più avversa al Club di Núñez ha dovuto ammettere lo scempio. E ora che il destino della Banda corre sul filo dei decimali, invischiata com’è nella lotta per non retrocedere dato che a oggi essendo quart’ultima andrebbe agli spareggi, a certi episodi bisogna guardare con ancora più attenzione. La stessa, diciamo, che Cappa deve comunque prestare a un reparto difensivo spesso incapace di trovare una propria dimensione fra compiti di copertura e proiezioni offensive e a un centrocampo che, fuori Almeyda, traballa. Piaccia o meno, in avanti Pavone è l’uomo più indicato a tener desto anche un talento come Funes Mori e fare tesoro dei suggerimenti di Ortega, com’è successo anche ieri. Basterebbe un po’ più di compattezza per lasciar crescere gioielli come Affranchino e Lamela senza caricarli anche della responsabilità di dover tenere a galla la squadra.

Ora ci aspettano Racing e All Boys, quindi il Boca che pur avendo già subito cinque sconfitte ha solo un punto in meno in classifica. Insomma, in questo Apertura la cui testa provvisoria si deciderà il prossimo fine settimana con Velez-Estudiantes, non si capisce molto ma se non altro una cosa è certa: di titolo non si può né si deve parlare.

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