River Plate 1 Racing 1

mio articolo da RIVERPLATE.COM del 24 ottobre 2010

E sei. Tante sono le partite di questo campionato da cui il River non è riuscito a ricavare più che un punto. E cinque di questi pareggi sono venuti nelle ultime cinque uscite. Per chi vede il bicchiere mezzo pieno si tratta pur sempre di una striscia di imbattibilità che le stagioni passate avrebbe deliziato tifosi e squadra e che non dispiacerebbe nemmeno a tante partecipanti all’Apertura in corso. Ma coi tre punti per vittoria, si sa, pareggiare molto serve a poco così come basta affermarsi un’unica volta per mettere in pari anche una miniserie di addirittura tre sconfitte e così rilanciarsi, come stanno facendo in tanti ma non la Banda: al di là di quel che si pensa a riguardo, con questo bisogna fare i conti.

Dietro questi numeri ci sono prestazioni col freno a mano tirato, figlie di una discontinuità ingestibile perché colpisce ora un reparto oltre un altro. Ieri la difesa non è andata male e ha anche saputo riorganizzarsi nel secondo tempo ma è bastata l’inconsistenza di Arano sulla sinistra e in particolare nella marcatura su Gio Moreno, autore del vantaggio della Academia, per far traballare questo castello di carta. Se si aggiunge che Ortega, che Cappa è tornato a schierare dall’inizio, ha disputato un primo tempo da incubo al punto che a principio della ripresa non lo si è più rivisto in campo, il quadro si fa ancora più chiaro. E’ l’analisi di Carrizo, però, a fugare ogni dubbio circa i limiti di questo gruppo: “Non riusciamo a fare più di cinque passaggi di seguito,” ha considerato amaramente al termine del clasico. E allora bisogna capire quanto di vero c’è nelle parole del DT, che recentemente aveva dichiarato di non avere la minima intenzione di andare contro la tradizione del River, squadra che storicamente gioca bene, e che se le decine di occasioni create in ogni partita (?) non finiscono in gol allora il problema sta nella poca incisività degli attaccanti e non nell’impianto di gioco.

Cappa non è uno sprovveduto ma ieri i tantissimi tifosi che ancora una volta hanno riempito il Monumental l’hanno attaccato pesantemente e un minimo di credito a chi il palato al gioco bello ed efficace se lo fa da anni su quelle gradinate va dato. Voleranno parole forti nel prossimo futuro, soprattutto in vista del Superclasico del 7 novembre, e c’è da scommettere che proprio la sfida col Boca potrebbe risultare decisiva per il futuro del tecnico dato che è sempre molto più semplice cambiare un uomo che venti.

Venti, altro numero significativo quando si parla di questo River. A vent’anni di età infatti non arriva la maggior parte dei ragazzi su cui Cappa sta lavorando da quando è arrivato a Núñez, nella seconda metà dello scorso semestre. A loro non è imputabile una vera e propria colpa per l’alternanza di prestazioni. E la classe, quella, è evidente. Ma sul campo è necessaria concentrazione per novantacinque minuti e quella cattiveria che non ha niente a che fare con la violenza bensì con l’esperienza, l’opportunismo e il tempismo che solo il tempo, inteso però come anni e non mesi, può dare. In mezzo al campo Almeyda manca come l’aria e in avanti le polveri di Funes Mori sono bagnate da tempo. Pavone ce la mette tutta, ma è impensabile che un uomo possa lottare da solo contro certe difese arcigne. C’è allora da augurarsi che la buona stella di Buonanotte, ieri lanciato a inizio ripresa e capace di trovare immediatamente il gol del pareggio, torni a brillare proprio in concomitanza con l’appannamento di Ortega.

Bisogna confidare anche nell’integrità fisica. Ieri Roman si è fatto male e resterà fuori parecchio tempo (speriamo allora in Ferrero, di ritorno), Almeyda è risaputo che stia recuperando ma non si può ancora mettere la mano sul fuoco per la data del suo rientro e soprattutto la sua resistenza una volta tornato sui campi dato che è un quarantenne. E Affranchino, un ragazzo che ha saputo fare la differenza, anch’egli ha già avuto dei problemi.

Il River, insomma, è un cantiere aperto con scadenze imminenti ma i lavori che sono in ritardo. In classifica, in attesa delle ultime partite della domenica, si sta pian piano scivolando verso il basso, già al quinto posto provvisorio condiviso con altre quattro squadre e comunque con 9 punti di ritardo sull’Estudiantes, uscito indenne dalla trasferta sul campo del Velez. Guardando al Descenso, se anche Huracan e Tigre perdessero si resterebbe quart’ultimi e se le cose non cambiassero da qui a giugno, dopo il Clausura, si andrebbe agli spareggi. Riusciranno i nostri ragazzi a compiere il miracolo di maturare per tempo? E riuscirà Cappa a farli muovere come si deve? O non toccherà più a lui?

Pubblicità
Posta un commento o usa questo indirizzo per il trackback.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: