River Plate 1 Olimpo 0

mio articolo da RIVERPLATE.COM del 29 novembre 2010

Seconda vittoria interna consecutiva per il River di J.J. Lopez, un successo che vale oro. E anche in questo caso a decidere è stato un difensore, stavolta Roman dopo che Maidana era andato a segno nel Superclasico. Ma, come vedremo, non è stato il paraguaiano l’unico difensore a cui fare un monumento in questa domenica sera che ha regalato a tutto l’ambiente millonario un po’ di respiro.

Andiamo con ordine. Il River era sceso in campo con due obbiettivi raggiungibili solo mediante la vittoria. Innanzitutto non mollare nella classifica del Descenso, tenendo dietro sia il Gimnasia di La Plata che lo stesso Olimpo, con l’Huracan quint’ultimo e finora salvo nel mirino. In seconda battuta, giusto per la gloria, raggiungere almeno momentanemente la quinta piazza dell’Apertura per poi giocarsi tutto in volata con Arsenal, Godoy Cruz, Racing, Newell’s e Colon: ormai imprendibili Estudiantes e Velez, almeno il gradino più basso del podio è infatti ancora raggiungibile.

Anche la cabala era dalla parte della Banda, risalendo l’ultimo confronto con la squadra di Bahia Blanca alla vittoria che significò trentatreesimo titolo nazionale, a metà 2008, prima che tutto andasse in malora.

Per l’occasione J.J. Lopez aveva approntato un 3-4-1-2, confermando una difesa a tre in cui soccorso all’occorrenza sarebbero andati i centrocampisti, forti e dinamici al tempo stesso con Almeyda e Acevedo al centro e Ferrari e Pereyra sulle fasce, e poi un attacco mobile con Lamela, Ortega e Pavone.

Il gioco, come troppe volte di questi tempi, non è stato il massimo. O meglio, non s’è visto praticamente nulla fino a quando alla mezz’ora Roman ha infilato di testa Tombolini, per altro in gran forma. A quel punto la Banda si è svegliata e ora della fine avrebbe meritato di affermarsi con meno affanno. Sempre pronti a dare una mano in difesa, i due centrocampisti centrali hanno provato a pungere anche in avanti ma per motivi diversi non hanno trovato il gol. Gol che difficilmente sarebbe arrivato da Pavone e Ortega, il primo se non altro gettatosi senza fortuna su quante più palle ha potuto, il secondo al contrario ancora una volta evanescente. Niente di diverso, oltretutto, è venuto nemmeno da Buonanotte e Funes Mori, subentrati nel corso della ripresa.

Dicevamo della difesa, decisiva. Alla fine il nome su tutti è quello di Carrizo, che anche ieri sera ha salvato la baracca. Dopo un paio di interventi sicuri, quando già si era nel recupero ne ha sfoderato uno addirittura fenomenale sulla conclusione di Bareiro, solo davanti alla porta. Insomma, come già era successo contro l’Independiente due punti sono da attribuirsi al magnifico JP.

Per concludere vale la pena di dare uno sguardo ai numeri. In un anno vissuto pericolosamente, il River riesce a mantenere l’imbattibilità interna e da tre turni, quelli in cui in panchina siede Lopez, non prende gol. Ne fa però anche pochi, e per giunta gli unici realizzati a novembre (appena 2 in 4 partite) portano la firma di difensori. Adesso restano da affrontare Colon, Estudiantes e Lanus: la Banda potrebbe quindi risultare decisiva nella corsa al titolo, pur non essendone protagonista, ma quel che più conta è che ha ancora la possibilità di concludere positivamente, allungando l’attuale serie positiva di otto risultati utili nelle ultime nove uscite.

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