mio articolo da RIVERPLATE.COM del 23 maggio 2011
Due i fattori che potevano pesare sul clasico col San Lorenzo. Primo, le esplicite accuse di Passarella al padrone del calcio argentino, Grondona, a cui il Kaiser ha attribuito pesanti responsabilità circa la mancata tutela del River nell’ultimo Superclasico – coi tanti rigori che l’arbitro Loustau, sorprendente sostituto all’ultimo dell’indisponibile Baldassi, non avrebbe concesso. Secondo, la media di età dei titolari schierati da JJ Lopez, che per via di alcune defezioni ma anche a sottolineatura del carattere di questo gruppo sarebbe stata per l’occasione di appena 24 anni. In particolare, alla scelta di Cirigliano per il centrocampo e Gonzalez Pirez per la difesa in conseguenza, rispettivamente, della squalifica di Almeyda e dell’infortunio di Maidana, si sono sommate la conferma di Pereyra per Juan Manuel Diaz e dei vari Lamela, Roman e Acevedo.
Tornando alla posizione presa in prima persona del Presidente, che aveva chiesto le dimissioni del Numero Uno dell’AFA, in settimana si era aperta una vera e propria disputa dagli innumerevoli risvolti, compresa la discesa in piazza di migliaia di tifosi della Banda e, guardando oltre Nuñez, le dichiarazioni di altri protagonisti del calcio argentino – soprattutto in casa Godoy Cruz dove dopo i torti arbitrali subiti venerdì ci si era riferiti a una presunta macchinazione dall’alto da cui deriverebbe la scelta di chi deve vincere e chi invece no. O di chi deve retrocedere, anche se a tale riguardo sempre Passarella e poi JJ Lopez hanno detto di non avere alcun timore che il loro River possa subire le conseguenze del recente sfogo.
Venendo al lato strettamente sportivo, la sfida col San Lorenzo che fino a qualche settimana fa era guidato dall’idolo locale Ramon Diaz rappresentava una delle ultime, fondamentali tappe della via crucis millonaria al termine della quale tutti credono di poter trovare la meritata resurrezione. Quindici erano i punti a disposizione prima dell’incontro e appena 44 i centesimi di vantaggio sulla prima squadra che alla vigilia di questo turno avrebbe giocato gli spareggi per non retrocedere – proprio quell’Olimpo in casa del quale è in programma la prossima partita e da cui la Banda era stata momentaneamente superata nella graduatoria del Descenso dopo che i gialloneri avevano abbastanza sorprendentemente vinto in casa del’Argentinos, sabato sera. Ai soli 5 punti di ritardo sul Velez capolista, invece, meglio non badare.
E poi venne la domenica… e la seconda, imprevedibile papera consecutiva di Carrizo che dopo la perdita di 3 punti alla Bombonera questa volta ha causato quella di 2 al Monumental. La Banda era passata a condurre grazie a un bellissimo gol dello stupefacente Caruso – fattosi trovare ancora una volta pronto dopo la partita col Newell’s quando segnò una doppietta – che aveva coronato un bellissimo spunto del solito Pavone. Certo, non aveva in mano il gioco complice soprattutto l’inconsistenza a centrocampo di Acevedo, spaesato per l’assenza dello squalificato Almeyda, e soprattutto dopo il vantaggio aveva praticamente smesso di spingere. Ma la baracca restava in piedi e i minuti passavano senza sussulti. Il tempo era trascorso al punto che si era appena proceduto ai tradizionali cambi del finale, per la precisione Juan Manuel Diaz per Pereyra nel River e Jonathan Ferrari per A. Pereyra fra gli ospiti. Questo tra il 72’ e il 73’. E subito, sempre al 73’, si è consumata la tragedia sportiva, con lo stesso Ferrari rossoblù che alla sua prima giocata sulla trequarti ha indirizzato verso la porta di JP una palla che il numero 1, nel tentativo di cotrollare, si è invece lasciato sfuggire consentendole di finire in rete, alle proprie spalle.
Inutile il forcing conclusivo con le conclusioni di Ferrari – il Loncho – e Cirigliano. Ma quel che in questa sede dev’essere rimarcato è che Carrizo, che pure sta attraversando un improvviso momento di grande confusione, resta un campione alle cui parate sensazionali e decisive il River, per quanto faccia effetto dirlo, deve la speranza di poter rimanere in Primera Division. E che adesso da parte di qualcuno si sostenga che a mettere a rischio la salvezza siano due sue indecisioni è ingiusto oltre che irreale: si andasse a ripescare Aguilar, semmai! Fortuna che la gran parte delle decine di migliaia di tifosi che erano al Monumental ieri sera l’ha ugualmente acclamato.
Tornando all’attualità, grazie al cielo l’Arsenal è stato raggiunto nel finale e costretto al pareggio dal Boca (sì, il Boca…) mentre il Tigre è stato triturato dal Lanus – e adesso sono attesi rispettivamente proprio dal San Lorenzo e dal Velez. Per il River sembra dunque esserci qualche motivo in più per non disperare anche se la prossima trasferta, che sarà a Bahia Blanca e a cui fortunatamente potrà prender parte Lamela nonostante la diffida, resta comunque un rischio enorme al punto che se non è ancora un dentro-o-fuori poco ci manca. Con 5 soli punti conquistati degli ultimi 18 in palio infatti è difficile andare lontano e, anzi, lontano si finisce: dal Velez definitivamente scappato dopo l’ultimo successo e, Dio non voglia, dalla salvezza.