mio articolo da RIVERPLATE.COM del 20 dicembre 2011 e MAGIC FOOTBALL del 19 dicembre 2011
Quando la scorsa estate Cavenaghi e a ruota Alejandro Dominguez avevano fatto ritorno a Núñez non era pensabile che nel giro di pochi mesi potesse arrivare un altro campione vero – qualcuno che, se pur non ne ha mai vestito la maglia, del River è un tifoso dichiarato.
Si tratta di David Trezeguet, un fuoriclasse tanto quanto il Torito e il Chori con la differenza però che nel corso della sua carriera ha anche vinto tantissimo. Da quando nel ’96, ad appena 17 anni, lasciò Buenos Aires, il francoargentino ha conquistato in Francia col Monaco 2 campionati e 1 Supercoppa, quindi in Italia con la Juventus 4 campionati di A (compresi i 2 vinti sul campo e poi tolti al club bianconero, corredati da 1 titolo cannonieri), 1 di B e 2 Supercoppe, e nel frattempo con la nazionale francese 1 Campionato Europeo Under-18, 1 Campionato del Mondo e 1 Campionato Europeo. Uniche esperienze nel corso delle quali non ha vinto nulla, ma era prevedibile, quella iniziale col Platense, delle cui giovanili è un prodotto, e quelle più recenti con gli spagnoli dell’Hercules e il Baniyas di Abu Dhabi. A mancargli solo la Champions League, che fu a un passo dal vincere nel 2003 quando nella finale dell’Old Tarfford contro il Milan sbagliò uno dei rigori decisivi. Era mercoledì 28 maggio, ma già domenica 1° giugno dov’era? Alla Bombonera ad assistere al Superclasico… Era appena terminata la partita quando lo vidi sgusciare via dalla tribuna nascosto sotto il cappuccio di una felpa tirato in testa. Quel Boca-River, a proposito, terminò 2-2 con un gol di D’Alessandro e l’altro proprio di Cavenaghi, con cui adesso giocherà forse come conseguenza diretta dell’esito negativo di un’altra partita importantissima a cui ha voluto presenziare: lo spareggio col Belgrano.
Ma che River trova, Trezegol? Quella di Almeyda è una squadra che ha dovuto reinventarsi nel segno di una qualità utile fin da subito, in B, ma che potrebbe fare la differenza anche in Primera Division e auspicabilmente la farà già fra poco più di sei mesi. In tal senso, poi, non è detto che con lui possa arrivare anche Ponzio, che sarebbe l’ennesimo cavallo di ritorno di grande talento ed esperienza.
Venendo ai risultati, a dicembre il River ha giocato appena 2 partite di campionato di cui una inopinatamente persa allo scadere in casa del Boca Unidos e l’altra, contro il Patronato, vinta. Nel mezzo, per la Copa Argentina, ha vinto anche sul neutro di San Juan contro il Defensores de Belgrano guidato da un tale Ariel Ortega e con quest’ultimo successo si è guadagnato l’accesso ai sedicesimi di finale, da giocarsi contro l’ennesima squadra dal nome sinistramente evocativo, lo Sportivo Belgrano di Cordoba, con la prospettiva in caso di passaggio del turno di un ‘clasico’ cittadino con la vincente fra Atlanta e Quilmes.
In occasione di queste tre uscite il gruppo ha dato segnali non entusiasmanti ma comunque positivi. Contro il Boca ‘correntino’ soltanto la sfortuna, l’annullamento di un gol e una serie infinita di occasioni sprecate gli avevano negato la vittoria – era anzi era arrivato uno stop ancora più beffardo perché verificatosi nello stesso fine settimana in cui il Boca vero, quello ‘xeneize, avrebbe vinto matemeticamente il titolo. Contro i rossoneri del Burrito, quindi, immediatamente dopo che il Boca Unidos suo recente carnefice era stato eliminato da una formazione di quinta divisione e pure di Cordoba, la città degli incubi ‘millonarios’ di questa stagione, il gol del Chori aveva risolto un confronto dall’esito mai in bilico per quanto finché le reti sono rimaste bianche esistesse ovviamente lo spettro di una soluzione ai rigori sempre rischiosissima. Col Patronato, infine, la notizia è stata innanzitutto il ritorno alla vittoria al Monumental, che fatta eccezione per quella della prima giornata col Chacarita e tenendo conto della squalifica del campo mancava addirittura dal 10 aprile scorso. Protagonista dell’impresa, agevolata da un palo degli ospiti che ha bilanciato la sfortuna della trasferta a Corrientes, l’uruguaiano Carlos Sanchez; conseguenza di questo successo la chiusura dell’anno al secondo posto, 2 punti dietro l’Instituto ma con la consapevolezza di potersi giocare il titolo del girone d’andata, che si chiuderà alla ripresa del campionato a inizio febbraio, con Trezeguet.
Venendo alle prestazioni dei singoli, una delle conferme più gradite è stata quella di Ramiro Funes Mori, giovanissimo difensore centrale gemello della punta Rogelio. Rimessosi dall’ennesimo infortunio e con le voci di mercato che vorrebbero Maidana in partenza a gennaio, è certo che il suo impiego potrebbe farsi più frequente sempre che per quel ruolo cruciale Almeyda non preferisca affidarsi a un giocatore dall’esperienza enorme, quindi diametralmente opposta a quella dell’altro ‘Mellizo’, e cioè niente meno che a Gabriel Heinze. Arrivasse anche il ‘Gringo’, uscito dal Newell’s e poi ex fra gli altri di Manchester United, Marsiglia, Real Madrid e Roma, la Banda acquisirebbe una struttura di impensabile qualità per la B.
Quel che succederà è tutto da verificare, a cominciare dalla firma di Trezeguet programmata in questi giorni a cui la presentazione farà però seguito soltanto più avanti. Tra la fine di dicembre e tutto gennaio, col mercato e alcune tradizionali sfide in programma nell’estate argentina, tutto potrebbe cambiare e soprattutto ci sarà spazio per ogni tipo di commento. Quel che non può cambiare è il passato – e di quello recente, coi suoi risultati, segue un resoconto.
Partite giocate per il campionato:
Boca Unidos – River Plate 1-0
River Plate- Patronato 1-0 (Sanchez)
Classifica del campionato (prime posizioni):
1) Instituto 35 p.ti, 2) River Plate 33, 3) Rosario Central 31, 4) Quilmes 30, 5) Boca Unidos 29.
Classifica marcatori del campionato (prime posizioni):
1) Piriz (Defensa y Justicia) 14, 2) Cavenaghi (River Plate) 13, 3) Castillejos (Rosario Central) 10, 4) Dybala (Instituto) 9.
Partita di Copa Argentina (32esimi di finale):
River Plate – Defensores de Belgrano 1-0 (Dominguez)