mio articolo da RIVERPLATE.COM del 9 gennaio 2012, riproposto su MAGIC FOOTBALL e VAVEL.COM di Madrid
E’ iniziata la preparazione al secondo semestre, quello che a Nuñez tutti auspicano che coincida con l’immedita risalita in Primera Divison.
Il gruppo si è appena trasferito nel centro sportivo di Ezeiza dopo che la scorsa settimana si era riunito al Monumental in vista delle consuete visite mediche che precedono l’inizio vero e proprio dei lavori. Era stata quella l’occasione per conoscere ufficialmente i nomi dei ragazzi delle giovanili che si sarebbero allenati con la prima squadra e successivamente iniziare a definire alcuni rapporti – certi nuovi, altri giunti al termine, altri ancora in fase transitoria. Il tutto con in testa anche i due Superclasicos che, dopo accese discussioni sull’opportunità o meno di giocarli per motivi di sicurezza, finalmente si disputeranno l’ultima settimana di gennaio nel rispetto di una tradizione che non doveva interrompersi solo per l’attuale differenza di categoria fra i due club protagonisti. Ma c’è anche un secondo impegno imminente a cui si sta ugualmente pensando contemporaneamente alla ripresa del campionato: i sedicesimi della Copa Argentina, ennesima occasione di confronto in prospettiva con altre grandi, che andranno in scena in Catamarca con avversario lo Sportivo Belgrano.
Venendo al mercato, Trezeguet è stato finalmente presentato e sta già sgambando coi suoi nuovi compagni di squadra. E’ quindi arrivato anche Leonardo Ponzio, svincolatosi un’altra volta dal Saragozza e per questo risarcito dal River di parte di quanto perso in termini economici per rientrare in Argentina. Leo è l’ennesimo cavallo di ritorno, dopo la precedente esperienza sotto l’allora allenatore Passarella, ed ennesima tessera di un mosaico del cuore che assemblato poco alla volta sta rivelando uno dei River più amati della storia – a conferma del fatto che nelle difficoltà i ‘millonarios’ sanno fare realmente fronte compatto. Intanto i due difensori Ferrero e Roman hanno lasciato la squadra: il primo va in prestito per un anno ai brasiliani del Palmeiras (che hanno pagato solo 200.000 dollari ma dovranno sborsare in totale 3,5 milioni se vorranno riscattarlo), il secondo invece coi suoi 32 anni concluderà facilmente la carriera all’Huracan con cui, almeno per ora, continua a giocare nella B Nacional. In partenza anche un altro giocatore di grande esperienza ma che, arrivato solo di recente, non ha lasciato il segno: Alayes.
Non deve stupire che il reparto difensivo stia cambiando pelle: è stato quello più instabile delle ultime stagioni e Almeyda, che vede lontano, ha già pronto un terzetto di giovani campioni che hanno dimostrato di poter essere il presente e dovranno rappresentare il futuro della retroguardia ‘millonaria’: Pezzella, Gonzalez Pirez e Ramiro Funes Mori. A proposito di ragazzi, sul totale di 19 convocati di cui fa parte anche il 19enne centrocampista Quintulén (ex Sporting Lisbona e prima ancora San Lorenzo), i 6 che affronteranno la preparazione coi titolari sono il portiere Servio e l’attaccante Insaurralde, che avevano già partecipato al ritiro di Mar del Plata di sei mesi fa, il centrocampista ecuadoregno di grandi speranze Cazares, reduce dal debutto in Copa Argentina, l’altro centrocampista Kranevitter e per finire i due centravanti Vila e Andrada, quest’ultimo massimo goleador di sempre nella storia delle giovanili del club e per questo già messo sotto contratto (come l’altra punta Giovanni Simeone, figlio d’arte).
Sempre a proposito di difesa, ora è ufficiale che Chichizola dovrà giocarsi il posto da titolare fra i pali con Vega, tornato a essere schierato lo scorso dicembre una volta rimessosi dall’infortunio. Escluso invece che possa rientrare Carrizo.
Infine è stato presentato anche il futuro sponsor. Si tratta di BBVA, che a partire dal prossimo luglio inizierebbe a versare nelle casse del club parte dei 10,5 milioni di dollari da distribuirsi in 3 anni. Il dubitativo non dipende dalla validità del contratto quanto piuttosto da una disputa col Boca, di cui l’istituto bancario sarà ugualmente principale finanziatore, per cui i dirigenti di entrambi i club non hanno voluto confermare le cifre già fatte per vantare un presunto miglior accordo spuntato. Che sia la più importante di sempre nella storia ‘millonaria’ piuttosto che di tutto il calcio argentino, questa sponsorizzazione giunge comunque come manna dal cielo perché mai come negli ultimi tempi è stato chiaro che quello fra bontà tecnica e solidità finanziaria è l’unico connubio possibile per far funzionare una società – e che l’una senza l’altra non serve.
Tornando a guardare al presente, da qui al 4 febbraio (quando si giocherà la partita con l’Almirante Brown valevole per l’ultima giornata del girone d’andata) succederà ancora parecchio. La rosa potrebbe essere modificata ulteriormente e Almeyda deciderà che aspetto darle in vista della lunga volata che ha come traguardo la promozione. Quella del Pelado è una rivoluzione silenziosa capace però di scuotere l’ambiente come necessario in questo frangente: prova ne sia l’inserimento graduale di tanti giovani, pronti già ora e su cui la Banda a maggior ragione potrà fare affidamento nei prossimi anni. Superato lo choc dalla mancata reintegrazione di Ortega, non ci sono stati terremoti nel corso di questa gestione tecnica – con la benedizione della presidenza, va da sé. Ora come ora, al contrario, a Nuñez ci si ritrova con un mix esplosivo di campioni di levatura mondiale e talentini assoluti: c’era chi disperava dopo la partenza di Lamela & Co mentre invece tempo un mese si è già entrati in una nuova era affidata a giocatori di grandissima personalità e presenza. E su questa strada si sta proseguendo. Il River ha davvero cambiato pelle e in considerazione anche degli ultimi ritocchi non è folle affermare che poche squadre in tutta Argentina sono altrettanto solide ed equilibrate.