mio articolo da RIVERPLATE.COM del 7 agosto 2012, riproposto su SOY DE RIVER
La prima uscita stagionale del River, risultata nella sconfitta interna col Belgrano, ha gettato ombre su Almeyda che vanno ben oltre l’esito della partita. E tante perplessità hanno destato alcune scelte dell’allenatore, altrettante rapide risposte ovvero provvedimenti ci si aspetta da lui.
Dopo la criptica gestione dell’affaire Cavenaghi-Dominguez, per cui erano state utilizzate pochissime e vaghe parole per sancire un fortissimo stravolgimento della rosa, ora in molti si aspettano che il Pelado risulti più coerente e comprensibile con riguardo al proprio operato. In particolare, dopo la partita di domenica gli si chiede di mettere subito mano un po’ a tutto.
Prima grana da risolvere è quella di un ruolo chiave per tutto il reparto arretrato, che sembra ancora il più deficitario. L’insicurezza di Vega e Barovero che viene dalla titolarità in un club importante ma per ora è panchinaro suggeriscono che venga al più presto sciolto il nodo del numero 1. Almeyda dice di voler conoscere meglio l’ex Velez prima di eventualmente lanciarlo e sostiene anche che lasciare fuori l’Indio, che viene da una buona campagna e ha solo sbagliato una partita, sarebbe controproducente. E’ come se mirasse a una scelta definitiva, il che è buono; fatto sta che non si può però tenere il piede in due scarpe troppo a lungo quindi deve decidersi rapidamente.
Il resto della difesa, poi, continua a dare problemi. Un po’ per via di svarioni e un po’ per l’utilizzo azzardato di alcuni giocatori in ruoli non loro, fatto sta che dev’essere trovato un rimedio. Vella, per iniziare, inopportunamente schierato a sinistra ha fallito sia in fase di copertura che di spinta. Almeyda ha ricordato che il titolare e il suo possibile sostituto (rispettivamente Arano e Ramiro Funes Mori) erano indisponibili e spiegato che Diego Martinez è per lui ancora troppo giovane e inesperto per dare la necessaria sicurezza, ma gli si può obiettare che è comunque sempre preferibile optare per un giocatore di ruolo o quasi quindi se non Martinez almeno Rojas (poi inserito chiedendogli di partire da appena più indietro del solito) poteva essere utilizzato dall’inizio. Al centro, quindi, Gonzalez Pirez e soprattutto Maidana hanno fatto acqua un’altra volta. In questo caso però la soluzione potrebbe essere dietro l’angolo: Bottinelli e il già citato Funes Mori (quest’ultimo di rientro dalla squalifica) andrebbero se non altro provati.
Si sa che dallo schieramento della difesa dipende gran parte dell’assetto del centrocampo. E con questo si viene a un altro punto cruciale. Lanzini, il più brillante all’esordio, ha dovuto per lungo tempo giocare sulla sinistra anche per supplire alla mancanza di spinta di Vella. Una volta entrato Rojas al posto del Tano, invece, è potuto tornato al suo ruolo naturale di trequartista risultando ugualmente efficace ma di certo consentendo movimenti alternativi a tutta la prima linea. Ecco allora che l’adeguata copertura della fascia potrebbe davvero avere il doppio vantaggio di rendere più propositiva, meglio messa e più incisiva l’intera squadra. Oltretutto nel rispetto della tradizione ‘millonaria’, che per la maggior parte della gente è fondamentale. Per di più, con la classe dei possibili interpreti della fase offensiva (più o meno giovani che siano) c’è materiale in abbondanza per seguire questa via – a maggior ragione adesso che il 4-4-2 non sta dando molti frutti e la maglia numero 10 è tornata a vivere proprio sulle spalle di Lanzini.
Per finire l’attacco. Trezeguet è un campione affermato che sta vivendo al meglio la sua seconda giovinezza e Rogelio Funes Mori, sapendo valutare le sue prestazioni al di là dei freddi tabellini, sta facendo molte più belle cose di quanto sembri. Mancano però vere alternative, soprattutto se si considera la gioventù un punto a sfavore: anche le altre punte, infatti, hanno più o meno gli stessi anni del Mellizo. Ma a poche ore dalla chiusura del mercato e col solo Facundo Ferreyra (per altro classe ’91) nel mirino, va rimarcato che la scelta di affidarsi forse in via definitiva praticamente solo a dei ragazzini (si pensi anche al nuovo arrivato Lescano) e di rinunciare contemporaneamente all’esperto duo d’attacco della scorsa stagione è stata condivisa se non addirittura proprio presa dallo stesso Almeyda. Insomma, viene spontaneo farsi delle domande…
Ad Almeyda, dunque, l’arduo compito di registrare al più presto un gruppo che in parte si è già rodato nel corso del torneo passato ma ha comunque bisogno di ritocchi. Per quanto visto finora, però, lo scoglio principale che l’allenatore dovrà superare resta quello delle decisioni nette, di fronte alle quali sembra trovarsi regolarmente in difficoltà.