mio articolo da RIVERPLATE.COM del 20 agosto 2012, riproposto da SOY DE RIVER
Alcune manovre di mercato e molte voci avevano fatto temere che il River potesse repentinamente allontanarsi dalla tradizione che vuole che i talenti provenienti dal suo vivaio abbiano un ruolo importante se non centrale anche una volta arrivati in prima squadra. Al di là delle esigenze finanziarie che accomunano la Banda alla maggior parte dei club argentini, costretti a vendere i giovani migliori per raddrizzare i bilanci, sembrava che non si stesse davvero più dando il giusto peso alle risorse di casa.
Forse però i timori erano stati eccessivi e l’emorragia, con l’ultimo sangue versato che è quello di Ocampos, è stata tamponata – a patto che Cirigliano non vada al Napoli. Domenica, contro il Tigre, Almeyda ha mandato in campo da titolari addirittura sei ragazzi formatisi a Nuñez: Ramiro e Rogelio Funes Mori, Gonzalez Pirez, Cirigliano, Lanzini e Villalva. Certo, il Keko ha trovato spazio solo in ragione dell’infortunio di Trezeguet e della forma non ancora ottimale di Luna e Mora, ma è pur sempre rimasto quando tutti lo davano già al Nacional di Montevideo con l’ex ‘millonario’ Juan Manuel Diaz – e come lui non se ne sono andati nemmeno il ‘mellizo’ Rogelio e Cirigliano che, con Lanzini e gli altri due giovani difensori menzionati, sembrano poter far parte in pianta più o meno stabile degli undici di partenza.
La partita, poi, non ha fatto altro che confermare che non è solo una questione di tradizione ma, nel caso fortunato dei talentuosi prodotti del River, di reali opportunità. Due dei tre gol della vittoria a firma proprio di Villalva e Lanzini, oltre a un’ottima prestazione anche di Rogelio Funes Mori, sono la dimostrazione del fatto che credere nei tanti giovani che si hanno non è per nulla imprudente. Non bastasse, a segno è andato pure Orban, altro prodotto del vivaio da poco passato al Tigre.
A prescindere dal risultato positivo ottenuto a Victoria, comunque, la buona notizia è che alla tradizione si sta dando ancora importanza. E nonostante sia ragionevole e comprensibile la scelta di affidarsi innanzitutto a giocatori di esperienza quindi anche provenienti da altre squadre, è bello e confortante sapere che l’inserimento di Bottinelli, Luna e Mora non impedirà ai più recenti frutti ‘millonarios’ di maturare nell’orto di casa, a fianco di chi ce l’ha già fatta.