River Plate 0 San Lorenzo 0

mio articolo da RIVERPLATE.COM del 27 agosto 2012, riproposto da SOY DE RIVER

Il River pareggia col San Lorenzo e perde così la grande occasione di salire al primo posto in classifica.

L’attesa per questa partita dipendeva da ragioni che vanno oltre l’attualità e il prestigio storico della sfida. Col fardello della B ancora da scrollarsi di dosso, benché principalmente per gli sfottò altrui, nessuno al River poteva ignorare che il ‘clasico’ col Cuervo sarebbe stato il primo di campionato dal ritorno nella massima serie. Il che, a prescindere dalle recenti difficoltà del club di Boedo che ha rischiato di fare la stessa fine della Banda l’anno scorso, è un segno tangibile dell’agognato ritorno alla normalità.

Il caso vuole che questa sfida fosse stata anche l’ultima del genere prima della retrocessione. Un anno e tre mesi erano passati da allora, quando ugualmente finì con un pareggio. E nonostante sia tanto tempo, sempre meno di quanto separava il River dall’ultimo successo casalingo in Primera Division: 1-0 al Banfield addirittura a inizio aprile 2011, chiudendo fra l’altro una serie di 3 vittorie consecutive (tra casa e fuori) che prima di ieri sera si sperava potesse essere eguagliata. Dopo quel successo, invece, includendo quest’ultima sono arrivate 8 partite interne senza vittorie – di cui ben 4 terminate in sconfitte.

Effettivamente la maledizione del Monumental sembra esistere. Tante partite casalinghe senza riuscire a conquistare la posta piena sono certamente un fatto notevole e, come si è visto, nefasto. Ricordare cos’abbiano comportato i tanti punti persi nel 2011 è superfluo. E se anche adesso non ci sono le stesse urgenze di allora, gli ottimisti possono ugualmente dire che vincendo con Belgrano e San Lorenzo si sarebbe primi addirittura da soli così come ai pessimisti non può essere impedito di prendere già in mano la calcolatrice: basterebbero infatti un passo falso in casa del Colon e poi un altro pareggio interno col Newell’s nelle prossime due giornate (ipotesi non assurda, essendo entrambi gli avversari ancora imbattuti) per scendere a 1.333 nel Descenso.

In queste circostanze poco valgono le lamentele di Almeyda con riguardo allo schieramento adottato ieri dal San Lorenzo, definito da squadra di B. Caruso Lombardi gli ha giocato l’ennesimo scherzo dello stesso tenore, ordinando ancora una volta ai suoi di chiudersi a riccio per poi provare a colpire di rimessa – piano che a momenti gli riusciva non ci fosse stata la traversa a salvare Barovero su conclusione di Jara. Da parte sua, il River non ha trovato il modo di scardinare le file serrate degli avversari e non per altro gli unici pericoli creati sono venuti da un calcio d’angolo e da un tiro da fuori di Ponzio (il migliore in campo). Considerando che a Trezeguet non è stata fatta toccare palla, Lanzini ha dovuto giocare un’altra volta fuori ruolo, Cirigliano non riesce ancora a dare il contributo che ci si aspetta da lui e la difesa a tratti ha ballato, andamento e risultato dell’incontro non possono stupire.

Bene, giocate quattro partite dell’Inicial si possono già fare alcune considerazioni. Per prima cosa Almeyda non ha ancora trovato un assetto definitivo o quanto meno di riferimento. Oggi come sempre, il reparto su cui sembra avere più incertezze è l’attacco soprattutto con riguardo alla formula: Lanzini, per esempio, sta facendo bene ed è tra i più regolari ma non può che risentire della decisione del tecnico di farlo giocare un po’ sulla fascia e un po’ sulla trequarti (fra l’altro, se dietro le punte in qualità di suggeritore non ci sta lui non ci sta nessuno). E viene da chiedersi cosa succederà nelle prossime settimane. Se fino ad ora la coppia d’attacco di riferimento è stata Trezeguet-Funes Mori, con l’inserimento effettivo di Luna e Mora c’è da aspettarsi che si possa fare confusione: memori soprattutto di quanto fatto la scorsa stagione, un punto debole di Almeyda sembra infatti essere la poca propensione a gestire una rosa numerosa come si conviene in un grande club, vale a dire definendo chi è titolare con buona pace di chi non lo è (riservando comunque a questi ultimi il ruolo ugualmente fondamentale di alternativa in corsa). In pratica, la ricerca di un assetto definitivo a cui il Pelado si appella ogni volta che deve giustificare i suoi rimescolamenti di formazione non può essere eterna altrimenti di definitivo, alla fine, ci sarà solo il caos.

Capitolo a parte la difesa. E anche qui ci si aspetta un intervento chiaro da parte del tecnico. Si può dire che Barovero può andare, così come Mercado sulla destra. Grossi problemi invece al centro e sulla sinistra. Maidana potrebbe essere ceduto proprio in chiusura del mercato europeo, ma in questo caso a prendere il suo posto (AFIP permettendo) ci sarebbe Bottinelli. Al suo fianco però finora ha stentato a decollare Gonzalez Pirez, esattamente come Ramiro Funes Mori sulla fascia (non è un caso che l’occasione di Jara, ieri, sia venuta proprio da un’azione sviluppatasi in questi due settori). Qui però, a differenza dell’attacco, penalizzante potrebbe essere l’assenza di vere alternative: Rojas potrebbe effettivamente coprire la fascia sinistra e non è da escludersi la formazione della coppia centrale Maidana-Bottinelli, ma non esistono ancora reali presupposti perché questo avvenga.

Dipendesse solo (si fa per dire) dal mercato e dalle indagini sulla trasparenza dei trasferimenti, potremmo capire di più in pochi giorni. Ma poi si dovrà passare lo stesso per le idee di Almeyda, e allora l’attesa potrebbe farsi molto lunga.

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