mio articolo tratto da Pillole Argentine
Il contributo del numero 10 è stato finora determinante, valendo 4 dei 6 punti raccolti dopo due partite.
Due gol, di cui il primo con deviazione determinante di un difensore bosniaco ma pur sempre su iniziativa personale e il secondo invece pulito a coronamento di un’azione altrettanto spettacolare e oltretutto a tempo scaduto, sono la dote che la Pulga ha finora portato all’Argentina. Un tesoretto senza cui la qualificazione non solo non sarebbe stata già conquistata ma anzi sarebbe decisamente in pericolo.
Abituato a essere criticato, financo attaccato, per la sua presunta incapacità di incidere con la maglia della Nazionale tanto quanto lo fa nello ‘stellare’ Barcellona, nelle prime due uscite di questo Mondiale ha messo a tacere molta gente. E sul campo, non attraverso dichiarazioni che in passato hanno contribuito a creare miti esagerati. Anzi, le uniche sue esternazioni, quelle seguite al primo deludente impegno contro la Bosnia Erzegovina, con cui ha chiarito come deve giocare la Nazionale, sono state costruttive e non certo funzionali a dare risalto alla sua sola persona – vizio questo del suo più grande predecessore.
A tre quarti della fase a gironi, non solo il 10 ha messo a segno reti determinanti; ha anche offerto la miglior immagine possibile che possa avere un leader vero e pulito.