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La nascita del Cilindro di Avellaneda, casa dell’Academia

traduzione di un articolo pubblicato da Infobae.com e riproposto da La Comu de Racing

Il 3 settembre del 1950 il Racing batteva il Vélez per 1-0 inaugurando lo stadio Presidente Perón, il luogo in cui i suoi tifosi hanno patito le più grandi delusioni ma anche vissuto le più grandi soddisfazioni. Da una parte i tre campionati vinti consecutivamente e le imprese della cosiddetta ‘squadra di José’, dall’altra la retrocessione in B dei loro idoli, il compattamento delle forze perché il club non scomparisse e il raduno in occasione del titolo che si stava decidendo sul campo di Liniers.

Al Racing ne sono successe di tutte: campionati vinti, amare sconfitte, retrocessione e fallimento. Ma c’è un solo posto che non è mai cambiato nel bene e nel male. E’ dove tutti i tifosi dell’Academia si sentono come a casa, dove gioiscono e soffrono. E’ la loro ‘chiesa’: è il Cilindro di Avellaneda.

Nello stadio Presidente Perón si giocò per la prima volta, come detto, il 3 settembre 1950. Il vecchio stadio del Racing sorgeva nell’area ove oggi si trova il vicolo Mozart y Corbatta e venne abbattuto nel 1947 proprio per far posto a quello nuovo. L’anno precedente l’Esecutivo Militare aveva firmato un decreto in base al quale il club avrebbe beneficiato di un prestito di 3 milioni di pesos, a cui se ne sarebbero aggiunti altri 8 grazie all’intervento dell’allora Ministro delle Finanze, Ramón Cereijo, tifosissimo proprio dell’Academia.

Il giorno in cui il nuovo stadio vide la luce il Racing ospitava il Vélez e lo batté per 1-0 con gol di Llamil Simes. In questo modo iniziava una storia d’amore che continua ancora oggi. Le cose non potevano prendere il via in modo migliore. Di lì a poco, nella sua nuova casa l’Academia avrebbe conquistato il suo unico Tricampeonato, quello del ’49-’50-’51, e sempre lì si sarebbe consacrata la cosiddetta ‘squadra di José’, famosa anche per la sua lunghissima imbattibilità. Vi si giocò fra l’altro la partita di ritorno della Coppa Intercontinentale ’67, contro gli scozzesi del Celtic, che il Racing vinse per 2-1 forzando lo spareggio di Montevideo poi assicuratosi col famoso gol del ‘Chango’ Cárdenas. Nel 1983, quindi, qui si visse la retrocessione per mano della squadra sua omonima cordobese, circostanza che portò a un’esecrabile reazione violenta sugli spalti.

Ma questo è anche il posto in cui i tifosi hanno vissuto il momento più triste nella storia del club, il luogo della resistenza. Il 7 marzo 1999 la società fu dichiarata fallita, al che 35.000 tifosi riempirono lo stadio impedendo di fatto che il club scomparisse. Non è tutto. Sempre nel Cilindro si riversarono i tifosi che non avevano trovato un biglietto il giorno in cui la squadra diretta da ‘Mostaza’ Merlo pareggiò col Vélez a Liniers, nel 2001: in questo modo, per festeggiare l’ultimo titolo del club, si riempirono contemporaneamente due stadi nello stesso giorno.